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Rapporto banca-impresa

14 Luglio 2022

Rapporto banca-impresa

Sotto la pressione degli Accordi di Basilea 2 e 3, le banche italiane hanno progressivamente adottato dei sistemi di rating interni al fine di erogare il credito aziendale e gestire le condizioni economiche con regole più oggettive.

Questo non rende affatto superfluo, come spesso ritenuto, il mantenimento di uno stretto contatto personale. Al contrario più si adottano meccanismi automatici di valutazione e più deve essere profondo e continuativo il rapporto di conoscenza tra banca ed azienda. Infatti i sistemi di rating riescono a comprendere la rischiosità dei soggetti sotto esame in maniera meccanica ma non sono in grado di comprendere le dinamiche gestionali ed evolutive dell’azienda stessa.

 

E allora, nell’attuale scenario, due ruoli vanno acquisendo sempre maggiore importanza nel delicato rapporto banca-impresa: il gestore della relazione, dal lato banca, e quello che si potrebbe definire l’uomo della finanza, dal lato dell’impresa.

 

In particolare, il gestore della relazione dovrà conoscere bene i suoi clienti aziende per fronteggiare eventuali criticità con adeguate contromisure. Ad esempio, in casi prestabiliti, potrà proporre la modifica migliorativa del rating aziendale attribuito dal modello. Dovrà inoltre dialogare costantemente con l’uomo della finanza dell’azienda per evidenziargli tutti quei comportamenti che potrebbero influenzare negativamente il rating deteriorando il rapporto con la banca.

 

Da parte sua, l’uomo della finanza dovrà ben conoscere i meccanismi che influenzano il rating, dovrà attivare tutti gli interventi necessari al suo miglioramento per non esporre l’azienda a maggiori oneri finanziari o minor accesso al credito. In questo senso dovrà fornire alla banca un costante flusso di informazioni visto che le banche baseranno sempre di più l’analisi delle aziende sui dati della gestione e su quelli prospettici di sviluppo e sui programmi di investimento.

 

Ma l’importanza del dialogo tra gestore della relazione e uomo della finanza risulta ancora più evidente se si osserva come il rating prende forma. Ormai i dati relativi all’area dell’andamento aziendale arrivano a pesare anche per un 70% sulla formazione del rating, sovrastando così i dati di bilancio e della Centrale Rischi. Si tratta dell’area dove il rating cerca di capire cosa accade all’interno del rapporto quotidiano che intercorre tra banca e impresa. Qui il rating, ad esempio, controlla il corretto utilizzo delle linee di credito di cassa e di quelle autoliquidanti come pure dei finanziamenti richiesti ed ottenuti. Ed è facile intuire che è proprio qui che la presenza dell’uomo della finanza aziendale diventa preziosa per un dialogo costruttivo con il sistema bancario.

 

In questo modo si costruisce un rapporto trasparente, costruttivo e collaborativo tra azienda e banca in modo tale che il sistema finanziario sia in grado di essere un reale e concreto supporto sia nel percorso di gestione e sia nel percorso di sviluppo dell’azienda.

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