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Agevolazioni per l'incremento patrimoniale: un'opportunità fiscale anche sul fronte del finanziamento soci

A cura di

Guido Pandin

Senior Accounting & Tax Consultant
14 Luglio 2022

Agevolazioni per l'incremento patrimoniale: un'opportunità fiscale anche sul fronte del finanziamento soci

Molto spesso le società di capitali, a fronte di investimenti o di momentanea carenza di liquidità chiedono ai soci la disponibilità ad effettuare finanziamenti alla società, al fine di mitigare la sofferenza di liquidità. In molti dei bilanci delle società da poco approvati, tale voce è presente per finanziamenti effettuati nel corso dell’esercizio sociale 2020 o nel corso degli esercizi sociali precedenti.

L’opportunità da valutare attentamente si trova all’art. 19 del DL 73/2020 (Decreto Sostegni bis) che prevede un’importante agevolazione alle imprese che incrementano il proprio patrimonio sociale.

 

Per quanto riguarda i finanziamenti soci presenti nella voce contabile “Debiti verso soci per finanziamenti”, per poter accedere all’agevolazione fiscale, si dovrebbe valutare la possibilità di esperire la rinuncia da parte dei soci al rimborso, commutando i finanziamenti effettuati in versamenti in conto capitale, in modo tale da incrementare nel corso dell’esercizio sociale 2021 il patrimonio netto rispetto a quello esistente nell’esercizio precedente e pertanto sfruttare l’agevolazione fiscale prevista e sopra indicata.

 

Entro il 31 dicembre 2021 l’assemblea dei soci dovrà effettuare una deliberazione con la quale prende atto della rinuncia alla restituzione dei finanziamenti effettuati e contestualmente stabilisce la loro destinazione a “riserva di capitale” della società. All’atto della rinuncia al rimborso del finanziamento il socio deve attestare il valore fiscale del credito oggetto di rinuncia (circolare ADE 124/E 13/10/2017).

 

All’eventuale mutato indirizzo dei finanziamenti dei soci in versamenti in conto capitale, se tali finanziamenti sono stati effettuati solamente da alcuni soci e non da altri, diventa opportuno targare nominativamente tali versamenti all’interno della delibera in modo tale che non entrino nel novero della proporzionalità al capitale sociale nei rapporti fra soci ed in caso di distribuzione futura di tali “riserve di capitali”, previa delibera sociale depositata al registro imprese per riduzione del patrimonio sociale, o in caso di liquidazione del patrimonio, siano rimborsati ai soci che a suo tempo hanno finanziato la società.

 

Tale agevolazione per l’anno 2021 prevede una decurtazione della base imponibile IRES pari al 15% dell’incremento del patrimonio netto (ACE Innovativa) con riferimento al patrimonio esistente al 31/12/2020, oppure la facoltà di richiederne il riconoscimento in credito di imposta di pari valore.

 

Per accedere al credito di imposta, gli interessati devono comunicare all’Agenzia delle Entrate la variazione in aumento del capitale proprio nel periodo d’imposta in esame rispetto al precedente; la comunicazione deve essere inviata per via telematica, secondo le modalità tecniche specificate nel provvedimento. Il modello di comunicazione del credito potrà essere presentato dal 20 novembre 2021 fino alla scadenza del termine ordinario per la presentazione della dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2020 e, negli stessi termini e modalità sarà possibile fare una rettifica di una comunicazione (evidentemente errata) presentata in precedenza.

 

Una volta effettuata la comunicazione l’Agenzia Entrate dovrà comunicare entro 30 giorni il riconoscimento del credito o il diniego del bonus (se il credito ha importo maggiore di euro 150.000,00 il tempo richiesto sarà maggiorato).

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